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During Milan Design Week 2025 Molteni&C is hosting Letters to Milan, an installation by Studio Klass at Museo Poldi Pezzoli that explores the company's intimate connection to its home city.
Un’evocazione, un canto, una preghiera, un omaggio, una supplica, uno scongiuro, una dedica. È tutto questo Letters to Milan. Milano città-mondo, laboratorio di una cultura non convenzionale e pragmatica, dove la modernità produce opere più meno memorabili, plasmata dai master builders che la proiettano nel nuovo mondo, “Milano è la metafora dell'amore, di tutto ciò che cambia, della vita che va”, cantano i Baustelle, città cosmopolita, heritage diffuso in continua trasformazione.
E così, Molteni&C, che ha trovato nuova casa in via Manzoni 9, cuore pulsante della città storica, presenta in occasione della Design Week un’installazione nel cortile del Museo Poldi Pezzoli, che parla di Milano, “e dei suoi mutevoli ideali di modernità”, scrive Fulvio Irace in Milano Moderna. Architettura, arte e città 1947-2021.
Un omaggio affidato al potere delle parole e delle immagini. Il progetto è di Studio Klass, l’installazione racconta il profondo legame tra Milano e Molteni&C, un dialogo costruito nel tempo attraverso l’architettura, il design e il modo di vivere la casa.
“Lo spazio accoglie il visitatore in un’atmosfera intima, evocando l’eleganza di un ambiente domestico”, scrive Studio Klass. “Qui tradizione e innovazione si intrecciano: una mesh metallica sospesa crea giochi di trasparenze, tracciando un confine fluido tra pubblico e privato, mentre un totem centrale, ispirato ai profili architettonici della città, reinterpreta il concetto di grattacielo come elemento iconico del panorama milanese e simbolo della sua evoluzione”
I grattacieli, o meglio, gli edifici alti, raccontati in bianco e nero nell’installazione video, sembrano fotografie ma sono immagini in movimento. Protagonisti, gli architetti che con Molteni&C hanno interpretato il design e intrecciato dialoghi nella storia e nel presente.
Il maestro della modernità, Gio Ponti, autore delle facciate cangianti di Palazzo Montedoria (1968-71) e della Torre e Casa Rasini in Porta Venezia (1933-34); Angelo Mangiarotti, progettista con Bruno con Morassutti della casa in via Gavirate 27 e dell’edificio in via Quadronno 24, disegnati a partire da un unico principio compositivo, ripetuto però in numerose varianti; Aldo Rossi con l’unità residenziale al Gallaratese (1969-70),
“un dinosauro rosso”, dove “il ballatoio significa un modo di vita bagnato negli avvenimenti di ogni giorno, intimità domestica e svariate relazioni personali”; Herzog & de Meuron, autori di Porta Volta Fondazione Feltrinelli (2008-2016), porta d’accesso al centro storico di Milano che ridisegna un quartiere.
“Milano è come la punta di un iceberg. Sotto, immensa, c’è la sua storia. Hai voglia a dire Milano, Milano / Hai voglia a scrivere Milano, Milano.”
Così Aldo Nove in “Milano non è Milano”.
E a far risuonare il canto e controcanto della città, tre autori – Umberto Fiori, musicista, scrittore e poeta, Federica Fracassi, attrice, autrice e curatrice, Giorgio Fontana, scrittore Premio Bagutta – scelti da Doppiozero, rivista e casa editrice, network e comunità di ricerca, presentano testi di altri scrittori che parlano di Milano. Città tutta pietra in apparenza e dura, morbida di giardini interni, dotta e meditativa. Come la descrive Alberto Savinio nel grande affresco, “Ascolto il tuo cuore, città”.
La Power Station of Art (PSA) è il primo – e al momento unico – museo statale di arte contemporanea sul territorio Cina.
Per UniFor, il design è sempre stato qualcosa di più di un semplice prodotto: ogni oggetto creato dall'azienda rappresenta un dialogo tra il suo ideatore (progettista/designer) e l'utente, e incarna la sua visione di come uno spazio dovrebbe farvi sentire.
Una rappresentazione in due dimensioni, visiva e visuale, di una storia lunga quasi un secolo.
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