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Un vetro, un diaframma, un layer. Un invito, una promessa, un set. Non è forse questo la vetrina di uno show-room? Non è forse il segno dell’esistenza segreta degli oggetti, del loro affacciarsi sulla vita, del loro desiderio di ricordarci la loro bellezza o la loro vanità?
Tutto accade su quella superficie che divide ma svela, tra l’attesa e la fruizione, tra il progetto in vitro e la città, tra la prossimità e la distanza, in quel territorio sospeso tra l’idea che contengono e l’esperienza che trasmettono.
Su quello spessore nudo, su quel confine trasparente, su quella barriera invisibile che separa il mondo in una stanza dal mondo esterno, Miro e Olimpia Zagnoli intercettano e incrociano gli sguardi. E colgono il gesto speculare che porta il dentro fuori e il fuori dentro, il paesaggio urbano tra divani, cucine e letti, veri fotografati disegnati.
Un voyerismo raffinato in cui le sensibilità della visione e dell’azione dialogano senza soluzione di continuità con il voyerismo dei prodotti, la vita sul marciapiede, la fretta gioiosa e ansiosa delle persone. Si impressiona allora, su quello schermo sottile – fragile e forte – il senso di una contemporaneità nella quale il gesto estetico dell’essere e dell’apparire sono il pretesto di un dialogo oltre gli spazi, le persone, le discipline. Così quel frame, curvo ma ad angolo per una sfida spiazzante alla geometria, diviene il dispositivo di un’interazione, il palcoscenico di una performance che va oltre il divertissement per diventare piuttosto il terreno di una nuova sperimentazione. Quella di spazi che diventano fluidi, permeabili, altro da sé. Luoghi di esperienze e appartenenze dall’alba al tramonto, matrici di conoscenza e nuove contemplazioni.
Olimpia Zagnoli
Olimpia Zagnoli (1984) vive e lavora tra Milano e New York. Illustratrice freelance pubblica su riviste e quotidiani, disegna copertine di libri e poster, espone in gallerie in Europa e Stati Uniti. Collabora con il New York Times, il New Yorker, il Sole 24 Ore, il Corriere della Sera, Io Donna sui cui compaiono settimanalmente le sue illustrazioni, e con numerose case editrici tra cui Feltrinelli, Mondadori, Glamour, Corraini.
Miro Zagnoli
Miro Zagnoli (1952) vive e lavora a Milano. Fotografo, si dedica alla ricerca dell’interazione con il mondo artificiale e il dialogo tra i media della visione, già dagli anni ’80.
Un linguaggio visivo che segue filoni paralleli, quello autoriale con cicli di successo esposti in mostre e musei, e quello legato agli oggetti, nato dall’incontro con il mondo del progetto e la collaborazione con designer, aziende tra le più celebrate del design internazionale, riviste di architettura, arredamento e arte. Tiene abitualmente seminari e workshop in università e master.
Città e continenti. La Vetrina con la performance di Miro e Olimpia Zagnoli, realizzata nel flagship store di Londra il 12 e il 13 marzo 2010 è l’azione di un racconto per immagini. Luogo di interazioni, rimandi e dialoghi che proseguono a Milano il 15 aprile, altro spazio, altra città, altre socialità. Il progetto, itinerante e trasversale, sposta Londra a Milano, Milano a New York, Londra a New York. Ovunque il segno di un Gruppo internazionale che parla la lingua del design, della comunicazione, dell’installazione.
L’artista italiano Roberto Ruspoli ha interpretato gli archetipi della Collezione 2023 di Molteni&C. L’opera “Il Sogno di Virgilio” fa da sfondo ai nuovi prodotti della Collezione 2023
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